Abbiamo appena appreso che la scorsa notte, proprio alla vigilia della visita del segretario generale della Cgil Maurizio Landini per commemorare il sessantacinquesimo anniversario della scomparsa di Giuseppe Di Vittorio, padre del sindacalismo italiano, è stata devastata la sede della Camera del lavoro di Cerignola.
Si tratta dell’ennesimo assalto contro una Camera del Lavoro che in questo caso, anche per l’alto valore simbolico che la ricorrenza rappresenta, non solo fa tornare alla memoria il ricordo della violenza fascista del secolo scorso, ma genera il sospetto di una regia di fondo che, ancora una volta, ha portato la violenza contro una sede del nostro sindacato, con scene che nessuno di noi avrebbe mai immaginato di vedere, soprattutto dopo l’assalto alla sede nazionale della CGIL il 9 ottobre del 2021.
A Cerignola, infatti, non si è profanato soltanto un luogo fisico, ma si è colpita un’intera comunità che si riconosce nella storia di quel luogo e nei valori di un’organizzazione sindacale che da 117 anni parla direttamente a tutte le lavoratrici e lavoratori.
È noto, ormai, che nel corso degli ultimi 24 mesi un’estrema destra – camuffata spesso con le posizioni tipiche della galassia “no-vax” – ha sferrato attacchi sistematici alle sedi sindacali di tutto il Paese.
Se l’assalto alla sede romana della CGIL nazionale ha rappresentato un attacco al cuore della democrazia, la devastazione della sede della Camera del Lavoro di Cerignola rappresenta un attacco ai valori e alla storia della CGIL, una delle istituzioni più longeve del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori.
Consapevoli che questa violenza di stampo fascista, rivolta contro le nostre sedi, lascia una ferita profonda che lacera il tessuto sociale del nostro Paese, ribadiamo con determinazione l’importanza del ruolo del sindacato, un presidio fondamentale di democrazia e di tutela dei diritti del lavoro in grado di proporre una visione alternativa al pensiero unico liberista, una visione che passa attraverso diritti da difendere non solo quello al lavoro, ma anche alla salute, alla scuola e al welfare in generale e contro ogni forma di precarietà e disoccupazione.
Qualsiasi intimidazione è inaccettabile e da respingere con assoluta fermezza e per questo la FLC CGIL, senza mai arrendersi, sarà sempre al fianco della Confederazione.